Poco prima della chiusura forzata imposta per tutti i luoghi di cultura, ho avuto occasione di incrociare una scolaresca di bambini della primaria nel nuovo mini-bookshop allestito in prossimità dell’uscita di un museo milanese.
I bambini si aggiravano tra le vetrine dei souvenir con un brusio dolente. Tutto costava troppo per i denari cha avevano in tasca. Li vedevo ridurre di teca in teca le loro aspirazioni spostando l’attenzione su oggetti sempre più minuti ed economici. Qualcuno rinunciava muto con la delusione dipinta in volto, qualcuno più loquace discuteva con la maestra sulla liceità del denaro a prestito, in pochi tiravano fuori una banconota con baldanza, I più contavano e ricontavano gli spiccioli.
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